Il Gohonzon:
Mappa del Tesoro della Vita

Diagramma - Ulteriori spiegazioni - Il Gohonzon trascritto da Nichikan - Altre caratteristiche - Organizzazione del Gohonzon

DIAGRAMMA DEL GOHONZON TRASCRITTO DAL PATRIARCA NICHIKAN

Segue la chiave d'interpretazione del relativo diagramma. La chiave dà la fonetica originale, la traduzione italiana ed il sanscrito dei caratteri sul Gohonzon trascritto da Nichikan. Traduzione italiana dall'inglese, non ufficiale, a cura di Danio Manini, a partire da quanto disponibile sul sito americano della SGI: http://sgi-usa.org/

  1. Nam-myoho-renge-kyo
  2. Nichiren
  3. Zai gohan-Questo è il sigillo personale di Nichiren Daishonin>
  4. Dai Bishamon-tenno-Il grande Re Celeste Vaishravana (Skt.), chiamato anche Tamon-ten (Ascoltatore di molti insegnamenti)>
  5. U kuyo sha fuku ka jugo-Coloro che fanno offerte guadagneranno buona fortuna che supera i dieci titoli onorifici [del Buddha. Nota: Nel Buddismo fare offerte ha un significato ampio; qui significa rispettare e lodare>
  6. Namu Anryugyo Bosatsu-Bodhisattva Pratiche Salde (Skt. Supratishthitacharitra). Nota: La parola>namu è aggiunta ad alcuni nomi nel Gohonzon come segno di grande rispetto.
  7. Namu Jyogyo Bosatsu-Bodhisattva Pratiche Pure  (Skt. Vishuddhacharitra)>
  8. Namu Shakamuni-butsu-Buddha Shakyamuni >
  9. Namu Taho Nyorai-Molti Tesori Colui Che è Giunto [dalla Verità] (Skt. Prabhutaratna Tathagata)>
  10. Namu Jogyo Bosatsu-Bodhisattva Pratiche Superiori (Skt. Vishishtacharitra)>
  11. Namu Muhengyo Bosatsu-Bodhisattva Pratiche Illimitate (Skt. Anantacharitra)>
  12. Nyaku noran sha zu ha shichibun-Coloro che tormentano e perseguitano [i praticanti della Legge] avranno la propria testa spaccata in sette pezzi>

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Gohonzon

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  1. Dai Jikoku-tenno-Il Grande Re Celeste Sostegno della Nazione (Skt. Dhritarashtra)>
  2. Aizen-myo'o-Re Saggezza Colmo di Sete di Saggezza (Skt. Ragaraja). Nota: Il nome è scritto in Siddham, un'ortografia Sanscrita medioevale>
  3. Dai Myojo-tenno-Grande Re Celeste Stelle, o il Dio delle Stelle>
  4. Dai Gattenno-Grande Re Celeste Luna, o il Dio della Luna>
  5. Taishaku-tenno-Re Celeste Shakra (anche conosciuto come Re Celeste Indra>
  6. Dai Bontenno-Grande Re Celeste Brahma>
  7. Dai Rokuten no Mao-Re Demone del Sesto Cielo>
  8. Dai Nittenno-Grande Re Celeste Sole, o il Dio del Sole>
  9. Fudo-myo'o-Re Saggezza Inamovibile (Skt. Achala). Nota: Il nome è scritto in Siddham, un'ortografia sanscrita medioevale>

 

 

  1. Hachi Dairyuo-Gli otto Grandi Re Drago>
  2. Dengyo Daishi-Il Grande Maestro Dengyo>
  3. Jurasetsunyo-Le dieci Fanciulle Demoni (Skt. Rakshasi)>
  4. Kishimojin-La Madre delle Fanciulle Demoni (Skt. Hariti)>
  5. Tendai Daishi-Il Grande Maestro T'ien-t'ai>
  6. Dai Zojo-tenno-Il Grande Re Celeste Aumento e Crescita (Skt. Virudhaka)>
  7. Hachiman Dai Bosatsu-Il Grande Bodhisattva Hachiman>
  8. Kore o shosha shi tatematsuru-Io ho rispettosamente trascritto questo>
  9. Nichikan, Sigillo-firma personale del patriarca che ha trascitto questo Gohonzon, in questo caso, Nichikan, consistente nel suo nome e nel sigillo personale.
  10. Tensho-daijin-La Dea del Sole>
  11. Butsumetsugo ni-sen ni-hyaku san-ju yo nen no aida ichienbudai no uchi mizou no daimandara nari-Mai, in circa 2.230 anni dalla morte del Buddha, è apparso nel mondo questo grande mandala >
  12. Dai Komoku-tenno-Il Grande Re Celeste Grandi Occhi (Skt. Virupaksha)>
  13. Kyoho go-nen roku-gatsu jusan-nichi-Il 13° giorno del sesto mese del quinto anno di  Kyoho [1720], segno ciclico>kanoe-ne.

 


La sezione che segue dà ulteriori spiegazioni sul Gohonzon trascritto da Nichikan. La numerazione di ciascun termine corrisponde alla numerazione del diagramma. 

Molti dei nomi degli dei Buddisti includono parole come Dai e tenno. Dai è un termine onorifico che significa grande; tenno significa re celeste. La parola namu è aggiunta ad alcuni nomi come segno di grande rispetto.

  1. Nam-myoho-renge-kyo: La legge ultima che permea tutti i fenomeni dell'universo. Componente fondamentale del Buddismo di Nichiren Daishonin esprime la vera entità della vita che consente alle persone di attingere direttamente dalla propria natura illuminata. Sebbene il significato più profondo di Nam-myoho-renge-kyo sia rivelato solo attraverso la sua pratica, il significato letterale è: nam (devozione), l'azione di praticare il Buddismo; myoho (Legge Mistica), l'entità dell'universo e le sue manifestazioni fenomeniche; renge (fior di loto, che fiorisce e produce semi nello stesso tempo), la simultaneità di causa ed effetto; kyo (sutra, la voce dell'insegnamento di un Buddha), tutti i fenomeni. L'invocazione di Nam-myoho-renge-kyo fu stabilita da Nichiren Daishonin, il 28 di aprile 1253, al tempio Seicho-ji nella provincia di Awa. Top
  2. Nichiren (1222-82): Il fondatore del Buddismo su cui la SGI basa le proprie attività. Egli iscrisse i vero oggetto di culto, il Gohonzon, per l'osservazione della propria mente e stabilì l'invocazione di Nam-myoho-renge-kyo come la pratica universale per ottenere l'illuminazione. Daishonin è un titolo onorifico che significa grande saggio. Nacque il 16 febbraio 1222 nel piccolo villaggio di pescatori di Kominato nella Provincia di Awa in quella che è oggi la prefettura di Chiba, in Giappone. Nei suoi scritti afferma che l'iscrizione del Gohonzon, "...è la ragione della mia venuta in questo mondo" (MW-1, p. 30). Top
  3. Zai gohan: Letteralmente, zai significa esistere; go è un prefisso onorifico e, in questo caso, indica di "Nichiren Daishonin"; han significa sigillo personale. Si dice che Nichiren Daishonin abbia istruito coloro che iscrivono Gohonzon a mettere la parola gohan sotto il suo nome. Top
  4. Dai Bishamon-tenno (Grande Re Celeste Vaishravana):>Uno dei quattro Re Celesti che appaiono nel Sutra del Loto e che fanno voto di proteggere coloro che abbracciano il sutra. Bishamon vive a metà strada sotto il lato nord del Monte Sumeru1 e protegge il nord, accompagnato dalle due classi di demoni chiamati yaksha (Giap. yasha) e rakshasa (rasetsu). Bishamon è la translitterazione del Sanscrito Vaishravana. Si dice che questo dio protegga sempre il luogo dove predica il Budda ed ascolta gli insegnamenti del Budda. Nel ventiseiesimo capitolo del Sutra del Loto si impegna a proteggere i seguaci del sutra. Top
  5. "Coloro che fanno offerte guadagneranno buona fortuna superiore ai dieci titoli onorifici del Budda." I dieci titoli onorifici, che esprimono il potere, la saggezza, la virtù e la compassione di un Budda, sono (Il Buddismo di Nichiren Daishonin, pag.112):
    1. Colui Che è Giunto (Giap. Nyorai [Tathagata])- Colui che è venuto dal mondo di verità. Un Budda incorpora la verità fondamentale di tutti i fenomeni e comprende la legge di causalità che permea passato, presente e futuro.
    2. Degno di offerte (Giap. Ogu) - Colui che è qualificato per ricevere offerte da esseri umani e celesti.
    3. Giusto e conoscenza universale, perfettamente illuminato (Giap. Shohenchi) - Colui che comprende correttamente e perfettamente tutti i fenomeni.
    4. Chiara e perfetta condotta (Giap. Myogyosoku) - Colui che capisce l'eternità di passato, presente e futuro e che compie perfettamente azioni buone.
    5. Ben andato (Giap. Zenzei) - Colui che è andato nel mondo d'illuminazione.
    6. Conoscitore del mondo (Giap. Sekenge) - Colui che capisce tutte le questioni secolari e religiose attraverso la sua comprensione della legge di causalità.
    7. Insuperato fra gli uomini (Giap. Mujioji) - Colui che si erge sommo tra tutte le creature viventi.
    8. Guida della gente (Giap. Jogojobu) - Colui che istruisce e guida tutte le persone verso l'illuminazione.
    9. Maestro di dei e uomini (Giap. Tenninshi) - Un maestro che può guidare tutti gli esseri umani e celesti.
    10. Budda, l'Onorato dal Mondo (Giap. Seson) - Un risvegliato, dotato di perfetta saggezza e virtù, che può ottenere il rispetto di tutte le persone. Top
  6. Namu Anryugyo Bosatsu (Bodhisattva Pratiche Salde): Uno dei quattro bodhisattva guide dei Bodhisattva della terra. Appare nel quindicesimo capitolo del Sutra del Loto. Secondo il "Supplemento delle parole e delle frasi del Sutra del Loto" di Tao-hsien2  (Hokke Mon gu Fusho Ki), i quattro bodhisattva rappresentano le quattro virtù del Budda: vera identità, eternità, purezza e felicità. Il Bodhisattva Anryugyo rappresenta la felicità, l'incrollabile stato vitale colmo di gioia. Top
  7. Namu Jyogyo Bosatsu (Bodhisattva Pratiche Pure): Uno dei quattro bodhisattva guide dei Bodhisattva della terra. Appare nel quindicesimo capitolo del Sutra del Loto. L'(Hokke Mon gu Fusho Ki) di Tao-hsien dice che i quattro bodhisattva rappresentano le quattro virtù del Budda: vera identità, eternità, purezza e felicità. Il Bodhisattva Jyogyo rappresenta la purezza; il puro stato vitale che fatto vacillare dalle circostanze. Top
  8. Namu Shakamuni-butsu (Budda Shakyamuni): Il primo Budda storico e fondatore del buddismo, nato circa 2.500 anni fa. Era figlio di Shuddhodana, il re degli Shakya, una piccola tribù il cui regno era situato nelle colline api piedi dell'Himalaya a sud di quello che oggi è il Nepal centrale. Shakya di Shakyamuni è preso dal nome di questa tribù e >muni significa saggio o santo. Il suo cognome era Gautama (La mucca migliore) e il suo nome era (Obiettivo Raggiunto), sebbene alcuni studiosi sostengano che questo è un titolo attribuitogli da buddisti successivi in onore dell'illuminazione da lui ottenuta. Per cinquant'anni egli espose vari sutra (insegnamenti), culminanti nel Sutra del Loto che egli dichiarò essere il suo insegnamento supremo. Il Sutra del Loto contiene la base teorica per il Gohonzon. Top
  9. Namu Taho Nyorai (Molti Tesori, Colui che è Giunto): Un Budda che appare, seduto all'interno della Torre Preziosa, nella Cerimonia dell'Aria per fornire testimonianza della verità degli insegnamenti di Shakyamuni nel Sutra del Loto. Secondo il capitolo undicesimo del Sutra del Loto il Budda Taho viveva nel mondo dei Puri Tesori in una parte orientale dell'universo. Pur mentre impegnato nella pratica di bodhisattva egli promise che, anche dopo essere entrato nel Nirvana sarebbe apparso, nella Torre Preziosa, ed avrebbe confermato la validità del Sutra del Loto ogni qualvolta qualcuno lo insegnasse. Nel capitolo undicesimo, Shakyamuni raduna tutti i Budda da tutto l'universo. Quindi apre la Torre Preziosa e, all'invito di Taho, si siede a fianco di questo Budda.
    T'ien-t'ai interpreta il fatto di Taho e Shakyamuni seduti fianco a fianco nella Torre Preziosa come la fusione di realtà e saggezza (Giap. kyochi myogo), con Taho a rappresentare la verità oggettiva o realtà ultima e Shakyamuni la saggezza soggettiva che la realizza. Inoltre il Budda Taho rappresenta la proprietà della Legge, il Budda Shakyamuni la proprietà della saggezza ed i Budda giunti da tutto l'universo la proprietà dell'azione; insieme rappresentano le "tre proprietà."3
    Nichiren Daishonin usa queste interpretazioni di T'ien-t'ai ed inoltre afferma nell'"Eredità della legge fondamentale della vita" che Shakyamuni e Taho rappresentano, rispettivamente, vita e morte, le due fasi cui è soggetta l'entità della vita. Top
  10. Namu Jogyo Bosatsu (Bodhisattva Pratiche Superiori): Uno dei quattro bodhisattva guide dei Bodhisattva della terra. Appare nel quindicesimo capitolo del Sutra del Loto. Tao-hsien afferma, nell'Hokke Mon gu Fusho Ki, che i quattro bodhisattva rappresentano le quattro virtù del Budda: vera identità, eternità, purezza e felicità. Tra queste, Jogyo rappresenta la virtù della vera identità. Nichiren Daishonin interpreta il Bodhisattva Jogyo come figura provvisoria od effimera del Budda originale di kuon ganjo4 proiettato nella Cerimonia dell'Aria. Top
  11. Namu Muhengyo Bosatsu (Bodhisattva Pratiche Illimitate): Uno dei quattro bodhisattva guide dei Bodhisattva della terra. Muhengyo significa, letteralmente, nessun confine e rappresenta l'eternità, una delle quattro virtù della vita del Budda. Top
  12. Nyaku noran sha zu ha shichibun: "Coloro che perseguitano e tormentano [i seguaci della Legge] avranno la propria testa spaccata in sette pezzi." Un'analogia per il fatto che cause negative contro la Legge Mistica produrranno perdite nella vita di una persona. Top
  13. Dai Jikoku-tenno (Grande Re Celeste Sostegno della Nazione): Uno dei quattro Re Celesti. Vive a metà strada sotto il lato orientale del monte Sumeru e protegge la regione orientale. Nel ventiseiesimo capitolo del Sutra del Loto giura di proteggere coloro che abbracciano il sutra. Top
  14. Aizen-myo'o (Colmo di Sete di Saggezza): Una divinità buddista che si dice purifichi i desideri terreni delle persone e li liberi dalle illusioni e sofferenze accumulate dai desideri terreni. Negli insegnamenti esoterici,5 la sua reale identità è ritenuta come Budda Dainichi (Skt. Mahavairochana) o Kongosatta (Skt. Vajrasattva). Il suo nome è iscritto in Siddham, un'ortografia sanscrita medievale, sulla parte sinistra, guardandolo, del  Gohonzon, a significare il principio che "i desideri terreni sono illuminazione." Top
  15. Dai Myojo-tenno (Grande Re Celeste Stelle, o dio delle stelle): Una deificazione delle stelle nella mitologia indiana, incorporato nel buddismo come uno dei dodici dei.6 Top
  16. Dai Gattenno (Grande Re Celeste Luna): Una deificazione della luna nella mitologia indiana, incorporato nel buddismo come uno dei dodici dei.
  17. Taishaku-tenno (Re Celeste Shakra, anche noto cone Re Celeste Indra):Uno dei principali dei tutelari del buddismo, insieme con Bonten. È anche uno dei dodici dei ritenuti protettori del mondo. Originariamente dio del tuono nella mitologia indiana fu successivamente incorporato nel buddismo come divinità protettrice. Vive in un palazzo chiamato Vedute Corrette nel paradiso Trayastrimsha sul picco del monte Sumeru e, servito dai quattro Re Celesti, regna sugli altri trentadue dei di quel cielo.
    Mentre Shakyamuni era impegnato nelle pratiche di bodhisattva, si dice che Taishaku abbia assunto varie forme per mettere alla prova la sua risoluzione. Secondo il primo capitolo del Sutra del Loto, si unì all'assemblea sul Picco dell'Aquila,7 accompagnato da 20,000 servitori.Top
  18. Dai Bontenno (Grande Re Celeste Brahma): Un dio che si ritiene abiti nel primo dei quattro cieli di meditazione nel mondo della forma sopra il monte Sumeru e che regni  sul mondo di saha8. Nella mitologia indiana era considerato la personificazione del principio universale fondamentale (Brahmano), e nel buddismo fu adottato come uno dei due maggiori dei tutelari, insieme con Taishaku. Top
  19. Dai Rokuten no Mao (Re Demone del Sesto Cielo): Molti demoni appaiono nelle scritture indiane e buddiste e di questi il più potente e formidabile è il Re Demone del Sesto Cielo. È il re dei demoni che dimora nel più alto dei sei cieli del mondo del desiderio e si delizia nel manipolare gli altri a fare la sua volontà. È considerato come un simbolo della brama di potere. È anche chiamato Takejizaiten, il re che fa libero uso dei frutti degli sforzi degli altri per il proprio piacere. Servito da innumerevoli scagnozzi, lavora per ostacolare la pratica buddista e si delizia nello sfiaccare la forza vitale di altri esseri. Corrisponde all'ultimo dei "tre ostacoli e quattro demoni"9. Nichiren Daishonin descrive questo demone come la manifestazione dell'oscurità fondamentale parte integrante della vita. Specialmente nel buddismo i demoni sono descritti a significare funzioni che lavorano per bloccare o scoraggiare le persone nella loro pratica buddista. Top
  20. Dai Nittenno (Grande Re celeste Sole): La divinità del sole, adottata nel buddismo come dio protettore. È considerato essere un sottoposto di Taishaku. Top
  21. Fudo-myo'o (Re Saggezza Inamovibile): Una divinità buddista che serve i praticanti abbattendo ostacoli e demoni che scoraggiano la pratica buddista. Si dice che entri in una meditazione emittente fiamme in cui fa trasudare fiamme che distruggono tutti gli ostacoli karmici. Poichè non si arrende mai di fronte ad alcun ostacolo, è chiamato Fudo (inamovibile). È popolarmente dipinto come un'irosa figura circondata dalle fiamme, con una corda ed una spada in pugno. Simboleggia che "le sofferenze di nascita e morte sono nirvana (Giap. shoji soku nehan)." Top
  22. Hachi Dairyuo (Otto Grandi Re Drago): Re dei draghi ritenuti vivere nelle profondità del mare. Otto Re Draghi, ciascuno con molti seguaci, riuniti alla cerimonia sul Picco dell'Aquila per ascoltare il Sutra del Loto. Secondo il Sutra Kairyuo (Sutra del Re Drago del Mare), i draghi sono spesso divorati da uccelli giganti chiamati garudas, loro nemici naturali. Top
  23. Dengyo Daishi (Grande Maestro Dengyo): Il fondatore della setta Tendai in Giappone. È anche chiamato Saicho. All'età di 12 anni entrò nell'ordine buddista e studiò sotto Gyohyo al tempio provinciale di Omi. Nell'aprile del 785, fu pienamente ordinato al tempio Todai-ji, ricevendo i 250 precetti. Nel giugno dello stesso anno andò sul monte Hiei e costruì in quel luogo un piccolo rifugio dove si dedicò allo studio delle scritture e trattati buddisti, specialmente a quelle della scuola di T'ien-t'ai.
    Nell'804, Dengyo andò in Cina, a T'ang, accompagnato dal suo discepolo Gishin. Lì studiò il buddismo di T'ien-t'ai sotto Tao-sui, discepolo di Miao-lo, che allora stava al tempio Lung-hsing-ssu. Dopo ciò, Dengyo andò sul monte T'ien-t'ai dove studiò sotto Hsing-man, un altro discepolo di Miao-lo. Nell'805, tornò in Giappone e l'anno successivo fondò la setta Tendai. In quel tempo tutti i preti erano ordinati esclusivamente nei precetti Theraveda. Dengyo fece continui sforzi per assicurarsi il permesso imperiale per l'erezione di un centro di ordinazione Mahayana sul monte Hiei, a dispetto dell'opposizione concentrata delle precedenti sette di Nara. Il permesso fu alla fine concesso una settimana dopo la sua morte, nell'827, il centro di ordinazione fu completato dal suo successore, Gishin. In aggiunta a questo progetto, dopo il suo ritorno in Giappone, Dengyo concentrò i propri sforzi nella confutazione delle interpretazioni delle precedenti sette buddiste. In particolare, è molto noto il suo dibattito permanente con Tokuichi, un prete della setta Hosso. Questo dibattito ebbe inizio agli albori dell'era Konin (810-824). Tokuichi affermava che l'insegnamento relativo all'unico veicolo del Sutra del Loto, era un insegnamento provvisorio che il Budda Shakyamuni espose in sintonia con la capacità della gente, mentre  i veri insegnamenti erano quelli relativi ai tre veicoli e che ci sono alcune persone che non posseggono il potenziale per raggiungere la buddità. In opposizione a questa affermazione, Dengyo sosteneva che tutte le persone posseggono la natura di budda e che il supremo veicolo della buddità esposto nel Sutra del Loto è il vero insegnamento. Fu una figura chiave nel sostenere la correttezza del Sutra del Loto nel Medio Giorno della Legge. Top
  24. Jurasetsunyo (Dieci Fanciulle Demoni; anche conosciute come le dieci Dee): Le dieci figlie del demone femmina Kishimojin (Skt. Hariti). Esse sono: Ramba (Lamba), Biramba (Vilamba), Kokushi (Kutadanti) o Denti Storti, Keshi (Pushpadanti) o Denti Fioriti, Kokushi (Makutadanti) o Denti Neri, Tahotsu (Keshini) o Molti Capelli, Muenzoku (Achala) o Insaziabile, Jiyoraku (Maladhari) o Indossatrice della Collana, Kodai (Kunti), e Datsu Issaishujo Shoke (Sarvasattvojohari) o Ladra dello Spirito Vitale degli Esseri Viventi. Nel capitolo ventiseiesimo del Sutra del Loto esse giurano di proteggere i devoti del sutra. Top
  25. Kishimojin (Madre delle Fanciulle Demoni): Un demone femmina ritenuta essere figlia di un demone yaksha a Rajagriha, India. Aveva 500 figli (alcune fonti dicono 1,000 o 10,000). Secondo il Sutra Kishimo Sutra (Sutra di Kishimojin) ed il Binaya Zoji (Regole Monastiche Relative a Materie Varie), essa uccideva i figli di altri per nutrire i propri figli e la popolazione, terrificata e sofferente implorò l'aiuto di Shakyamuni. Il Budda, quindi, nascose il figlio più giovene di Kishimojin, Binkara. Essa lo cercò per tutto il mondo per sette giorni, ma senza esito. Disperata, alla fine chiese al Budda dove fosse. Shakyamuni la biasimò per la sua condotta malvagia e le fece giurare che non avrebbe mai più ucciso un altro bambino. Qundi le restituì il figlio. Kishimojin era venerate in India come la dea che poteva concedere la benedizione dei bambini e facilitare il parto. Il culto di Kishimojin fu introdotto in Giappone successivamente. Nel capitolo ventiseiesimo del Sutra del Loto essa e le sue dieci figlie giurarono, davanti al Budda, di proteggere i fedeli del Sutra del Loto Top
  26. Tendai Daishi (Grande Maestro T'ien-t'ai, anche chiamato Chih-i): Fondatore della scuola cinese T'ien-t'ai, comunemente menzionato come il Grande Maestro T'ien-t'ai. Il suo nome e titolo furono presi dal monte T'ien-t'ai, dove viveva.
    T'ien-t'ai refutò le classificazioni delle scritture formulate dalle dieci maggiori scuole buddiste dei suoi giorni, che si basavano o sul Sutra Kegon (Il Sutra della Ghirlanda di Fiori) o sul Sutra Nirvana, ed ideò la classificazione dei "cinque periodi e gli otto insegnamenti," stabilendo, quindi la supremazia del Sutra del Loto. Espose anche la teoria di "un istante di vita che possiede 3.000 regni" (ichinen sanzen). Poichè sistematizzò sia la sua dottrina che il metodo di pratica, è venerato come il fondatore della scuola. Se il Sutra del Loto di Shakyamuni fornisce le basi teoriche per il Gohonzon, l'ichinen sanzen di T'ien t'ai può essere assimilato ad uno schema di progetto. Top
  27. Dai Zojo-tenno (Grande Re Celeste Aumento e Crescita): Uno dei Quattro Re Celesti. Vive a metà strada sutto il lato sud del Monte Sumeru e difende il sud. Top
  28. Hachiman Dai Bosatsu (Grande Bodhisattva Hachiman): Una delle principali divinità della mitologia giapponese, insieme con Tensho Daijin (Dea del Sole). Ci sono molti punti di vista relativi alla domanda sul come arrivò ad essere venerato. Secondo una spiegazione, durante il regno del ventinovesimo imperatore, Kimmei, il dio Hachiman apparve come un fabbro nella parte meridionale del Giappone e dichiarò che, in una vita passata, era stato l'imperatore Ojin, il quindicesimo imperatore del Giappone.
    Il suo aiuto fu ricercato, successivamente, nella sua capacità come il dio dei fabbri quando fu eretta la grande immagine di Vairochana nel tempio Todai-ji a Nara, e, da quel momento in poi, Hachiman divenne sempre più strettamente associato al buddismo. Ai primordi del periodo Heian (794-1185), la corte imperiale lo nominò Grande Bodhisattva, un primo esempio della fusione tra gli elementi buddisti e scintoisti.
    Nei suoi scritti, Nichiren Daishonin vede Hachiman come la personificazione della funzione che promuove la fertilità dell'agricoltura di una terra i cui abitanti abbracciano la Legge. Top
  29. Kore o shosha shi tatematsuru: "Io rispettosamente ho trascritto questo." Io si riferisce, in generale, al patriarca che ha trascritto il Gohonzon. Top
  30. Nichikan (1665-1726): Il ventiseiesimo patriarca, che è venerato come il restauratore del buddismo di Nichiren Daishonin , unitamente a Nichiu Shonin, il nono patriarca. Lavorò instancabilmente per chiarire gli insegnamenti del Daishonin in un tempo in cui erano divenuti ampiamente diffusi un gran numero di errori ed idee errate.
    Nichikan Shonin scrisse esegesi sui cinque maggiori scritti ed altri lavori del Daishonin e scrisse anche lo "Scritti in Sei Volumi" (Rokkan Sho), che distingue le interpretazioni corrette degli insegnamenti del Daishonin da quelle fuorvianti. Top
  31. Tensho-daijin: La Dea del Sole, nella mitologia giapponese, che fu successivamente adottata come divinità protettrice nel buddismo. Secondo le più vecchie storie ancora esistenti, il Kojiki (Documento degli Antichi Avvenimenti) ed il Nihon Shoki (Cronache Giapponesi), era la principale divinità ed anche la progenitrice del clan imperiale. In molti dei suoi scritti, Nichiren Daishonin vede Tensho Daijin come una personificazione dei processi che proteggono la prosperità di quelle persone che hanno fede nella Legge. Top
  32. Butsumetsugo ni-sen ni-hyaku san-ju yo nen no aida ichienbudai no uchi mizou no dai-mandara hari - Mai, in circa 2.230 anni dalla morte del Budda, questo grande mandala è apparso nel mondo. Top
  33. Dai Komoku-tenno (Grande Re Celeste Grandi Occhi): Uno dei Quattro Re Celesti.  Vive a metà strada sotto il lato occidentale del monte Sumeru e protegge il continente occidentale. Con la sua capacità visiva divina, si dice che possa distinguere il male e punire coloro che compiono azioni malvagie e che stimoli l'aspirazione ad ottenere la buddità. Top
  34. June 13, 1720, segno ciclico kanoe-ne: >La data in cui il Gohonzon originale fu trascritto da Nichikan Shonin. Segno ciclico si riferisce ad uno dei sessanta segni del calendario basato sui dodici segni animali dello zodiaco cinese ed i cinque elementi della natura secondo le antiche tradizioni cinesi. Kanoe-ne significa "Anno del Metallo (elemento di) Yang e del Topo " il trentasettesimo anno del ciclo del calendario sessantennale. Top

Il Gohonzon Trascritto da Nichikan

Sul Gohonzon trascritto da Nichikan, i dieci mondi sono rappresentati in due gruppi: i quattro mondi nobili (Buddità, Bodhisattva, Parziale Illuminazione e Studio) ed i sei sentieri inferiori (Cielo, Umanità, Collera, Animalità, Avidità e Inferno). Sul Gohonzon di Nichikan, i quattro mondi nobili sono indicati dal Budda Shakyamuni (No. 8) e Molti  Tesori Colui Che è Giunto (No. 9), che entrambi rappresentano la Buddità, e le quattro guide dei Bodhisattva della Terra Bodhisattva Pratiche Superiori (No. 10), Bodhisattva Pratiche Illimitate (No. 11), Bodhisattva Pratiche Salde (No.6), e Bodhisattva Pratiche Pure (No.7). I sei mondi più bassi sono rappresentati da figure che indicano Cielo, Animalità e Avidità. Cielo è indicato, per esempio, dai Quattro Re Celesti-Grande Re Celeste Ascoltatore di Molti Insegnamenti (No.4), Grande Re Celeste Sostegno della Nazione (No. 13), Grande Re Celeste Aumento e Crescita (No. 27), e Grande Re Celeste Grandi Occhi (No.33), e Grande Re Celeste Sole (No. 20), Grande Re Celeste Luna (No. 16), Grande Re Celeste Stelle (No.15) ed il Re Demone del Sesto Cielo (No.19). L'Animalità è indicata dagli Otto Grandi Re Drago (No.22), e l'Avidità è indicata dalla Madre delle Fanciulle Demoni (No. 25) e Dieci Fanciulle Demoni (No.24).  Nota del traduttore: Nella spiegazione del Gosho "La vera entità della vita", pag.15, il Presidente Ikeda aggiunge che "Shariputra e Mahakashyapa rappresentano i due veicoli. Bonten e Taishaku, gli dei del sole e della luna e il demone del sesto cielo rappresentano lo stato di Cielo. Il Re che fa girare la ruota rappresenta lo stato di Umanità. Il Re Ashura rappresenta lo stato di Collera. Ryunyo, la figlia del Re dei Naga, l'Animalità. Kishimojin e le sue dieci figlie (Jurasetsunyo) l'Avidità; infine, Devadatta lo stato d'Inferno." Top


Altre caratteristiche

T'ien-t'ai (No. 26) and Dengyo (No. 23) rappresentano coloro che trasmisero la vera continuità del Buddismo nel passato. Gli dei nativi indiani, Grande Re Celeste Indra (No. 17) e Grande Re Celeste Brahma (No.18), sono incorporati nel Gohonzon come dei Buddisti. Così come anche lo sono gli dei nativi giapponese-Dea del Sole (No.31) e Grande Bodhisattva Hachiman (No.28).

Due nomi sono scritto in antico (medioevale) sanscrito indiano o siddham. Sono la divinità Buddista Ragaraja (No. 14), che rappresenta il principio che  "i desideri terreni sono illuminazione," e la divinità Buddista Achala (No. 21), che rappresenta il principio che "le sofferenze di nascita e morte sono nirvana."

Pure iscritto nel Gohonzon è una dichiarazione del Daishonin che recita, "Mai, nei circa 2.230 anni dalla morte del Budda, questo grande mandala è apparso nel mondo" (No. 32).

A dimostrazione della legge di causa ed effetto vi sono le due promesse buddiste-"Coloro che faranno offerte si guadagneranno buona fortuna tale da superare i dieci titoli onorevoli [del Budda]" (No. 5) e "Coloro che perseguitano e tormentano i praticanti della Legge avranno la testa spaccata in sette pezzi" (No. 12). Top


Organizzazione del Gohonzon

La disposizione grafica del Gohonzon è basata sul concetto della Cerimonia nell'Aria descritta nel Sutra del Loto. Il capitolo undicesimo, o "L'Apparizione della Torre Preziosa" descrive l'apparizione di una torre stupenda: "A quel tempo al cospetto del Budda apparve una torre decorata di sette tesori, alta cinquecento yojana, larga e profonda duecentocinquanta, che, emersa dalla terra, si librava sospesa nell'aria." (Sutra del Loto, p.221).

Si ritiene che un yojana sia la distanza che l'esercito reale poteva coprire in un giorno di marcia. Secondo una interpretazione, 500 yojana sarebbero uguali al raggio della terra. Al momento dell'emersione la Torre Preziosa era chiusa, ma Shakyamuni l'aprì quando Molti Tesori Colui Che è Giunto, che apparve per convalidare gli insegnamenti di Shakyamuni, lo invitò a sedere, al suo interno, insieme a lui. Questo è l'inizio della Cerimonia nell'Aria.

Riguardo alla Torre Preziosa, il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, dice: "Nelle nostre vite esiste il magnifico stato vitale, al di là della nostra comprensione, chiamato Buddità. Questo stato vitale o la sua potenza sfida la nostra immaginazione; non vi sono parole che possano esprimerla. Eppure possiamo manifestare concretamente questo stato nelle nostre vite. La cerimonia descritta nel capitolo 'L'Apparizione della Torre Preziosa' è quello che spiega come le nostre vite possano manifestare lo stato latente di Buddità come una realtà concreta."

In altre parole, l'apparizione della Torre Preziosa è una metafora per la stupenda natura di Budda nelle nostre vite. Nel Sutra del Loto, l'apertura delle porte chiuse della Torre Preziosa rappresenta la transizione da una spiegazione teorica della Buddità, come stato potenziale, alla reale manifestazione della natura di Budda in ogni persona.

Nel Gohonzon, "Nam-myoho-renge-kyo-Nichiren" corrisponde alla Torre Preziosa. I Budda Shakyamuni e Molti Tesori Colui Che è Giunto sono seduti nella torre e sono rivolti verso l'assemblea. Il resto dei bodhisattva, divinità ed esseri vari sono rivolti verso questi due Budda. In India, le persone importanti sono normalmente sedute a destra. Che Shakyamuni sia posizionato alla sinistra di "Nam-myoho-renge-kyo" mentre stiamo di fronte al Gohonzon ede il Bodhisattva Pratiche Superiori (la guida dei Bodhisattva della Terra) alla destra significa che Shakyamuni guarda fuori da dentro la Torre Preziosa e che il  Bodhisattva Pratiche Superiori sta di fronte a lui.

Il diagramma del Gohonzon pubblicato con questo articolo vi aiuterà a vedere la posizione ed il significato di ciascuna iscrizione del Gohonzon trascritto da Nichikan. Si spera che la spiegazione delle componenti grafiche del Gohonzon vi renderà più facile percepire il segnificato del messaggio del Daishonin a tutta l'umanità-che ogni singolo individuo è potenzialmente un Budda, che ognuno può raggiungere la Buddità attraverso la fede nel Gohonzon.

Possiamo confrontare l'immagine grafica del Gohonzon con ciascuna delle nostre vite. Vivendo in un periodo così contaminato come l'Ultimo Giorno della Legge, le nostre vite possono essere facilmente dominate dalle condizioni vitali più basse, come Collera o Animalità-quando questo accade è proprio come mettere quei mondi al centro invece di  Nam-myoho-renge-kyo.

Le nostre vite sono esattamente come la Torre Preziosa, ma possono essere chiuse e profondamente sepolte nella terra della delusione. La nostra sfida, quindi, è di portare la Torre Preziosa nascosta su dall'interno del terreno della nostra oscurità fondamentale ed aprirla, stabilendo Nam-myoho-renge-kyo nel centro delle nostre vite ed illuminando i nostri stati vitali inferiori mettendoli nel loro luogo di competenza.

Ciò che rende questo possibile è il potere della fede e la pratica per se stessi e per gli altri. È la nostra sfida continuare a praticare verso il Gohonzon con fede ferma nel suo messaggio che siamo innatamente dotati del tesoro supremo. In questo modo, possiamo consolidare la Buddità come la base della nostra condizione vitale, come esemplificato dalla disposizione grafica del Gohonzon. Top


Note a margine:

  1.  Monte Sumeru: Una montagna che si ritiene ergersi al centro del mondo, secondo l'antica tradizione indiana. Si dice che misuri 84.000 yojana sul livello del mare e 84.000 yojana al di sotto e che sia composto di oro, argento, smeraldo e cristallo, con quattro lati rivolti, rispettivamente, verso nord, sud, est e ovest. Il dio Taishaku risiede sulla sommità, mentre i Quattro Re Celesti vivono a metà strada al di sotto, sui quattro lati.
    Il monte Sumeru è circondato da sette catene di montagne concentriche, fatte d'oro, tra le quali vi sono sette mari profumati. La settima catena di montagne d'oro è circondata da un oceano salato, in cui vi sono i quattro continenti di Purvavideha (Giap. Hotsubadai), Aparagodaniya (Kuyani), Uttarakuru (Uttannotsu) e Jambudvipa (Embudai), situati, rispettivamente, a est, ovest, nord e sud. Si dice che il Buddismo si diffonde nel Jambudvipa. L'oceano salato, a sua volta, è circondato da una catena circolare di montagne di ferro che sorge al limite del mondo. Attorno al monte Sumeru ruotano un sole ed una luna.
  2. Tao-hsien: Un prete della scuola T'ien-t'ai school a T'ang in China. Scrisse il "Supplemento delle parole e delle frasi del Sutra del Loto" (Hokke Mongo Fusho Ki), un commentario sul "Parole e frasi del Sutra del Loto" (Hokke Mongo Ki) di Miao-lo.
  3. Le tre proprietà: Le tre proprietà sono: (1) la proprietà della Legge (Giap. hosshin), ovvero la proprietà essenziale della vita del Budda, che è la verità alla quale il Budda si è illuminato; (2) la proprietà della saggezza (Giap. hoshin), ovvero la proprietà spirituale della vita del Budda che lo rende capace di percepire la verità; e (3) la proprietà dell'azione (Giap. ojin), ovvero la proprietà fisica della vita del Budda. La proprietà dell'azione è il corpo del Budda con cui porta a compimento azioni compassionevoli per salvare le persone, o queste stesse azioni.
  4. Kuon ganjo: Tempo senza inizio. Chiamato anche infinito passato. Il termine kuon ganjo è usato per indicare un'eternità senza inizio, opposta allo specifico istante di tempo chiamato  gohyaku-jintengo, che è esposto nel sedicesimo capitolo del Sutra del Loto. Kuon ganjo suggerisce un passato di gran lunga più remoto dell'anche inconcepibilmente lontano gohyaku-jintengo, ma, da un punto di vista filosofico, indica quella dimensione che si trova al di fuori dell'ambito temporale senza avere nè inizio nè fine.
  5. Insegnamenti esoterici: Sono quegli insegnamenti che sono rivelati segretamente e sono al di là della comprensione delle persone comuni. Secondo la setta Shingon, gli insegnamenti esoterici sono quegli insegnamenti che erano predicati dal Budda Dainichi (Skt. Mahavairochana) a Kongosattva (Vajrasattva), che li compilò e sigillò in una torre di ferro nell'India meridionale dove furono successivamente trasferiti a  Nagarjuna da Kongosutra.
    Il Buddismo esoterico è una forma di tantrismo che incorpora elementi magici e rituali indigeni come il gestualismo simbolico (mudra), incantesimi (mantra) e frasi mistiche (dharani), così come diagrammi (mandala) e l'adorazione di numerose divinità.
  6. Dodici dei: Si dice che vi siano dodici tipi di dei che proteggono il mondo. Sono il dio della terra, il dio dell'acqua, il dio del fuoco, il dio del vento, Ishana che vive nel sesto, o più alto cielo, ovvero il mondo di desiderio, Taishaku, Emma, Bonten, Bishamon, i demoni rakushasa (Giap. rasetsu), il dio del sole ed il dio della luna.
  7. Picco dell'Aquila: Talvolta chiamato Picco dell'Avvoltoio. Una montagna situata a nord est di Rajagriha, capitale di Magadha nell'antica India, dove si dice che Shakyamuni abbia esposto il Sutra del Loto ed altri insegnamenti. Secondo la "Dissertazione sul Sutra della Perfezione della Saggezza" (Giap. Daichido Ron), il Picco dell'Aquila ricevette questo nome perchè la sua sommità ha forma d'aquila e perchè era abitato da molte aquile. L'espressione Picco dell'Aquila è anche utilizzata per simboleggiare la terra del Budda o lo stato di Buddità.
  8. Mondo di Saha: Questo mondo, che è pieno di sofferenza. La parola sanscrita saha significa sopportazione. È così chiamato perchè le persone in questo mondo devono sopportare molte sofferenze originate dai tre veleni, avidità, collera, e stupidità e da altri desideri terreni.
  9. Tre ostacoli e quattro demoni: Una categorizzazione dei vari ostacoli e resistenze che tormentano la propria pratica del Buddismo. I tre ostacoli sono: (1) L'ostacolo dei desideri terreni, ovvero ostacoli derivanti dai tre veleni di avidità, collera e stupidità. (2) L'ostacolo del karma, ovvero ostacoli dovuti ad un cattivo karma creato dal porre cause negative. Questa categoria è anche interpretata come opposizione da parte della proporia moglie ed i propri figli. (3) L'ostacolo della retribuzione, ovvero ostacoli dovuti a retribuzione di sofferenza per azioni compiute nei tre cattivi sentieri (i tre più bassi dei dieci mondi-Inferno, Avidità e Animalità). Questa categoria indica anche ostacoli causati dal proprio sovrano, genitori o altre persone investite di qualche sorta di autorità secolare.
    I quattro demoni sono: (1) Il demone che deriva dalle cinque componenti, cioè quegli impedimenti causati dalle proprie funzioni fisiche e mentali (Giap. On-ma o demone della malattia N.D.T.). (2) Il demone dei desideri terreni o impedimenti derivanti dai tre veleni (Giap. Bonno-ma N.D.T.). (3) Il demone della morte, poichè il terrore e la sofferenza implicati dalla morte ostacolano la propria pratica del buddismo (Giap. Shi-ma N.D.T.). (4) L'opposizione del Demone del Sesto Cielo. Si dice che normalmente questa ostruzione prenda la forma dell'oppressione da parte da coloro che sono al potere (Giap. Tenji-ma N.D.T.).
    Nella "Lettera ai Fratelli," Nichiren Daishonin afferma: "Se lo propagate, i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento .... [Citando dai lavori di T'ien-t'ai] 'Quando la pratica progredisce ed aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono facendo a gara per interferire ...  Non dovete farvi influenzare nè spaventare da loro. Se vi fate influenzare, sarete trascinati nei cattivi sentieri. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il vero buddismo.' Questa spiegazione non si applica solo a Nichiren, ma è anche una guida per i suoi discepoli. Imparatela rispettosamente e trasmettetela come verità di fede alle future generazioni." (S.N.D.-4, p.119).

(Una versione di questo articolo è apparso sul numero del 29 agosto 1997, di World Tribune.)
(Origine: Living Buddhism 11/97)

 

 

     

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